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Calcio

CALCIO DILETTANTI / A certe aspettative il silenzio è la risposta più adeguata

Tanti gli impianti senza illuminazione, tra cui anche l’Aghettoni di Fabriano, e di conseguenza, se si ripartirà, sarà impossibile giocare ogni tre giorni

VALLESINA, 19 marzo 2020 – Tutti ottimisti, giustamente, ma poco realisti.

Tutti ad individuare la data di ripartenza, parliamo del calcio dilettantistico dalla serie D alla Terza Categoria, che coinvolge quasi totalmente anche il Comitato Marche della Figc, il come proseguire per terminare la stagione, la data di chiusura.

In pochi fanno i conti con la situazione concreta di come sono strutturate le società dilettantistiche marchigiane e non solo.

Tutti fanno riferimento al campionato di serie D e di Eccellenza, nessuno pensa alla Promozione, Prima Categoria, Seconda Categoria, Terza Categoria e settori giovanili.

Insomma, naviganti avvisati: la LND farà tutto il possibile per far sì che l’attività riprenda, si concluda e poco importa se creerà  difficoltà, malcontenti, proteste e ricorsi.

“Ovvio che le preoccupazioni in questo periodo sono ben altre e prima si deve risolvere ed uscire dall’emergenza sanitaria in atto ma a costo di scendere in campo ogni tre giorni, occorre fare in modo di ricominciare e concludere la stagione agonistica lanciano il messaggio dai vertici nazionali del calcio dilettanti -. Due gare la settimana in tanti sport ed in tanti Paesi sono la regola, non si vede il perché non possa essere applicata anche in questo caso in via del tutto eccezionale. Ed è probabilmente quel che faremo, se necessario, andando anche oltre la deadline del 30 giugno”.

In serie D si potrà applicare? Pensiamo di si perché è arcinoto che tutti i club sono strutturati, nella peggiore delle ipotesi,in maniera semiprofessionistica.

In Eccellenza? Pensiamo proprio di no. Qui già siamo nel mondo dove il puro dilettantismo è superiore a chi gioca a calcio inteso come un lavoro. Ed anche le strutture non sono adeguate alle specifiche necessità. Nel senso che per recuperare durante la settimana ci vogliono impianti dotati di illuminazione, collaudata, altrimenti sarà dura ‘obbligare’ i calciatori ad allontanarsi dai rispettivi posti di lavoro per indossare maglia e calzoncini e giocare di pomeriggio.

A quel che ci risulta i campi di Castelfidardo, Fabriano, Urbania, Atletico Gallo, Atletico Alma, Marina, tanto per citare degli esempi, non sono predisposti per giocare in notturna.

Figuriamoci se scendiamo di categoria. Chiaravalle stesso, che guida il campionato Girone A di Promozione, non ha un impianto per disputare gare con la luce artificiale. E così vale per Moie e, in Prima Categoria, per il Borgo Minonna.

Allora come è possibile ipotizzare di voler ripartire con turni infrasettimanali?

Il silenzio, spesso, come si dice, è d’oro! E per l’occasione, fino a che non ci sarà una certezza di come e quando si potrà ritornare a programmare, è meglio tacere che creare aspettative senza fondamento ed una logica di base.

Evasio Santoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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