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Calcio

Serie C / Ascoli, Pulcinelli chiede scusa e chiama a raccolta i tifosi

Il Patron bianconero torna a parlare dopo settimane di silenzi e trattative per la cessione saltate. I Gruppi organizzati però, fanno muro dichiarando la propria assenza allo stadio

VALLESINA, 3 agosto 2024 – Non si sono ancora spenti ad Ascoli gli echi di una retrocessione sanguinosa, che ha riportato i bianconeri in Serie C.

Dopo settimane di silenzi, è tornato a parlare il Patron Massimo Pulcinelli, chiedendo scusa e tendendo la mano alla tifoseria, per ripartire tutti insieme.

La Curva, ancora arrabbiata per l’esito del torneo, non ha invece ancora smaltito la rabbia e la delusione e, tramite un comunicato, i Gruppi organizzati hanno ribadito la ferma volontà di non assistere alle gare interne dell’Ascoli Calcio. La situazione, di certo, non è affatto semplice. Solo il campo e le vittorie potrebbero essere la medicina per riavvicinale le parti.

La squadra bianconera sotto la curva al termine della gara (foto profilo ufficiale FB Ascoli Calcio)

Questo un estratto della lettera del Patron Massimo Pulcinelli: «Torno a parlare a distanza di qualche mese dall’ultima volta, ho scelto di restare in silenzio nelle settimane successive alla retrocessione e questo tempo mi è servito per metabolizzare, per riflettere e per capire. Ed è proprio da un’analisi accurata degli errori commessi che penso si possa ripartire. Chiedo di nuovo scusa a tutti i Tifosi bianconeri per gli errori commessi, che ci hanno condotto a una retrocessione, che ancora oggi fa male. Non mi aspettavo un epilogo così nefasto.

Ho manifestato più volte la volontà di chiudere il mio capitolo col calcio, soprattutto dopo una retrocessione dolorosa, che ha abbattuto gli animi di tutti, me per primo. Inizialmente sembravano esserci i presupposti per un passaggio di mano del Club, nel corso degli ultimi mesi sono stati tanti gli interessamenti nei confronti dell’Ascoli, poi svaniti, come è noto, ma stiamo continuando a lavorare nella direzione di un passaggio ad una proprietà seria, solida ed in grado di garantire un futuro radioso a questa città e al suo grande Club. Purtroppo, fino ad oggi non è accaduto. Qualcuno ha scritto di offerte milionarie che sarebbero pervenute. Peccato che le proposte, quelle prese in considerazione, non prevedessero l’assunzione neppure di una minima parte del debito o garanzie in ordine ad una patrimonializzazione stabile della società.

In questo periodo non siamo rimasti in attesa degli eventi; una società di calcio non può permettersi di fermarsi. Alcune persone vicine alla Società sono state allontanate, stiamo riorganizzando tutto l’organigramma aziendale, puntando su persone ‘da Ascoli Calcio’. In queste settimane la difficoltà è stata portare avanti l’organizzazione e l’operatività societaria in un clima di rancore, rabbia e delusione, sentimenti comprensibili dopo una debacle sportiva, oltre che nell’incertezza legata alle vicende del possibile passaggio di proprietà.

Ora però bisogna andare avanti. Dopo una retrocessione è importante resettare tutto, rimboccarsi le maniche e capire che la Serie C è una categoria in cui bisogna calarsi con la mentalità giusta, serve avere fame, voglia di arrivare, di dare tutto per la causa. Ci stiamo muovendo sul mercato per riuscire a costruire un organico forte e competitivo che riesca nell’impresa, difficile, ma non impossibile, di riportarci di nuovo nella categoria che questa piazza merita. Sicuramente ciò non può avvenire senza l’aiuto di voi Tifosi, che siete ricchezza, valore aggiunto e unico patrimonio di questo Ascoli. Da sempre. La passionalità dell’ascolano è conosciuta e riconosciuta ovunque. Ci avete accompagnato in massa nelle trasferte più lontane e difficili dimostrando un attaccamento e un coinvolgimento senza pari.

Per tutto questo vi chiedo di mettere da parte rancori e incomprensioni per cercare di ripartire insieme da zero. Questo è il momento di stringersi, compatti, attorno alla squadra, allo staff, ai vari collaboratori e dirigenti che stanno lavorando alacremente per poter allestire un team ‘da Ascoli’ e che sia il più competitivo possibile per rivestire un ruolo apicale nel prossimo campionato. Le cessioni di Pedro Mendes e Caligara hanno prodotto un ricavo importante, che permetterà al DS di operare sul mercato per trovare 4/5 rinforzi nei vari reparti, con giocatori di livello utili per dare solidità a una squadra giovane sì, ma con tanta voglia di riscatto. L’impegno da parte mia c’è, senso di rivalsa e di reazione all’annata passata anche.

Il clima negativo che si è creato non porta da nessuna parte se non ad aggiungere problemi, di cui non abbiamo bisogno. Da parte mia c’è la massima disponibilità ad incontrare quanto prima il Sindaco e una delegazione della tifoseria per un confronto schietto e aperto, utile per chiarirsi e trovare un punto di ripartenza perché, ne sono certo, la nostra voglia di rivincita contro tutto e tutti, è la stessa di molti di voi. Adesso occorre mettere da parte ogni dissapore e, nel rispetto del ruolo di ognuno, ripartire da un progetto sano e serio con la coesione e l’aiuto di tutti, di imprenditori locali, politici, sponsor – ringrazio Fainplast, Maic, Pulitissima e Gruppo Gabrielli per l’apporto fornito nella fase di iscrizione al campionato e, anche, fondazioni ed enti che possano sostenere e dare forza a squadra e ambiente per una immediata risalita. Perché si può fare. E ce la faremo».

La curva bianconera (foto profilo FB ufficiale Ascoli Calcio)

Questa invece la risposta da parte dei Gruppi organizzati: «L’Ascoli merita di tornare nelle categorie di vertice del calcio italiano. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è vincere il prossimo campionato di Serie C. La triste verità è che hanno svilito la nostra identità e ciò che l’Ascoli rappresenta per noi e per il nostro territorio. E ciò che è peggio è che non fanno nulla per cambiare le cose. Non possiamo accettarlo. Chiediamo con fermezza a questa o qualsiasi altra proprietà alla guida dell’Ascoli Calcio di assumersi le responsabilità che sono mancate finora. Pretendiamo cambiamenti strutturali e radicali a livello dirigenziale, sportivo, comportamentale e comunicativo. Vogliamo per il nostro Ascoli ambizione e programmazione. Non siamo disposti a tollerare ulteriori rinvii o scuse. Preso atto dell’assoluta assenza di alacrità e voglia di rimediare alla situazione, ci troviamo, nostro malgrado e con grande dispiacere, costretti a comunicare una decisione drastica: non assisteremo più alle partite casalinghe e sosterremo l’Ascoli solo nelle trasferte. Questa è una scelta dolorosa, che va contro la nostra essenza di tifosi, ma è necessaria per dimostrare che la dignità degli Ascolani viene prima dei risultati sportivi. SIAMO NOI L’ASCOLI CALCIO!».

©riproduzione riservata

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