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Jesina / Pensare solo al presente: ossessione play off, la Jesina non può fallire
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Vallesina TV
Domenica scorsa, per la prima volta in assoluto nell’era Chiariotti presidente, era stato messo un premio partita a vincere
JESI, 21 marzo 2023 – Pensare solo al presente.
E’ questa la strada che in casa Jesina si dovrà portare avanti, senza giri di parole, perché adesso più che mai bisognerà stare vicini all’allenatore e alla squadra che stanno lavorando per centrare almeno i play off.
Perché la Jesina ha le potenzialità per uscire dalle difficoltà dopo la sconfitta interna contro la Maceratese, dopo il solo punto conquistato nelle ultime tre gare interne, dopo la convincente vittoria a Fossombrone.
Alti e bassi che segnano sicuramente delle lacune che vanno superate continuando a lavorare a testa bassa, convinti di potercela fare. E tutto ancora potrà essere conquistato e, numeri alla mano, ci si può riuscire, soprattutto con la vicinanza di tutti i tifosi.
Giusta la critica, giusto mettere in evidenza quello che non va e che poteva andare meglio.
Le sconfitte vanno analizzate sempre nel dettaglio senza cercare alibi.
E’ vero che una vittoria domenica scorsa nel derby contro la ‘rata’ avrebbe fatto sognare tutti, ma il cammino è ancora lungo, la strada in salita, tutto molto impegnativo, ed adesso bisogna vedere e capire che la luce in fondo al tunnel porta ai play off ancora possibili da centrare.
Bisogna pensare solo all’attualità, alla prossima gara che è una difficile P.S.Elpidio-Jesina e ci permettiamo di lanciare un messaggio: chi ha a cuore il leoncello deve stare vicino a quelli che stanno cercando di fare il bene della Jesina.
Non si può pensare alla malafede né di giocatori, né di staff, né della società.
Domenica scorsa, per la prima volta della gestione Chiariotti presidente, era stato messo un premio partita (5.000 euro complessivo; ndr) e questo vuol dire che tutti avevano davanti agli occhi l’importanza della posta in palio e di conseguenza tutti volevano vincere, dirigenti in primis, per raggiungere un sogno.
Parlavamo di gara difficile a P.S.Elpidio. In casa di una squadra già retrocessa bisognerà giocare come se fosse una finale perché gli avversari non hanno più nulla da perdere mentre la Jesina deve solo vincere.
Ed è importante creare anche il clima giusto per affrontare certe gare, e chi ha giocato a calcio, o ha praticato sport di squadra, sa benissimo quali sono le difficoltà di certe partite.
Clima giusto perchè il clima che si crea è importante verso i giocatori che non debbono farsi prendere dalla delusione del momento, perdere la testa e compromettere tutto.
Per i play off sono molte le squadre coinvolte e tutto verrà deciso più avanti: la lotta sarà serrata e tutti vorranno centrare l’obbiettivo vendendo cara la pelle fino all’ultimo.
Ad ogni modo, a P.S.Elpidio, sarà una gara ostica, gli sforzi andranno raddoppiati, la squadra dovrà scendere in campo con la testa giusta e con serenità.
Poi a Jesi c’è un precedente che i meno giovani ricorderanno anche se, ovviamente, le circostanze erano e sono completamente diverse.
Ci riferiamo a quel famoso 2 giugno 1985 Asti-Jesina 3-1. Penultima di campionato con il club piemontese già retrocesso e la Jesina di Gegè Di Giacomo che con un successo avrebbe festeggiato la salvezza. Invece terminò come purtroppo tutti sappiamo ed il successivo 0-0 casalingo contro il Brescia, già promosso in serie B, non fu sufficiente a salvare la stagione e restare in C1.
Infine vogliamo chiarire un argomento che qualche nostro collega, non presente in quella occasione, ha frainteso o chi gli ha riferito lo ha fatto non in maniera corretta.
Riportiamo testualmente quanto abbiamo scritto l’8 giugno 2023 quando al Federico II Chiariotti e Pieralisi hanno presentato la nuova stagione: Con Chiariotti c’è stato sempre un buon rapporto. Ci vediamo una volta all’anno – è sempre Pieralisi che racconta – lui mi chiede sempre i soldi io non glieli ho mai dati. Adesso invece mi sono sentito in obbligo morale. Durante il lockdown ho fatto una promessa a me stesso nel senso che se tutto fosse andato bene avrei fatto qualcosa per il sociale. Ho pensato alla Jesina. Guardando il risultato ultimo, che penso sia stato buono, i play off mi sono piaciuti, mi sono piaciuti i tifosi, il movimento attorno alla squadra, il coinvolgimento della città. Alla fine di tutto questo ragionare – la soluzione che ha annunciato – ho chiamato Chiariotti dicendogli che sono disposto a mettere una cifra come donazione personale da vivo. Questo per dire che non viene nè coinvolta la famiglia nè l’azienda della famiglia. E’ una cosa mia personale e così deve restare. Non è comunque un intervento spot ma una programmazione. Pieralisi non compra la Jesina ma sarò da supporto sul piano economico di un progetto. Concludo dicendo che se riusciamo nel progetto a lungo tempo anche la città ne beneficerà perchè il calcio muove molto a livello turistico. Non dico grandi numeri, però riuscire a portare la Jesina in serie D, massimo nei prossimi tre anni, e poi da lì partire per un progetto più ampio a livello socio economico è un traguardo importante”.
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