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Calcio / Stefano Tacconi ha presentato a Mazzangrugno il suo volume “L’arte di parare”

Ieri sera al ristorante “La Brusca”, l’incontro tra il campione bianconero e tanti appassionati che hanno voluto condividere il suo incredibile percorso e le ultime drammatiche vicende

JESI, 24 novembre 2024 – Stefano Tacconi ha presentato ieri sera a Mazzangrugno, al ristorante “La Brusca”, il suo ultimo volume “L’arte di parare”, con cui ha voluto raccontare il suo ultimo periodo, difficilissimo, per fortuna superato.

Il volume di Stefano Tacconi: “L’Arte di parare”

Non è la prima volta che l’ex portiere bianconero torna nelle Marche. L’amicizia con il Presidente dello “Juventus Official Fan Club 2 Stelle” di Jesi, Paolo Paoloni e l’appassionato Vincenzo Felici infatti, ha permesso a tanti tifosi juventini di incontrarlo in varie occasioni, prima di quel maledetto 23 aprile 2022, giorno in cui Stefano Tacconi subì un malore che lo costrinse all’immediato ricovero e, successivamente, ad una nuova vita.

L’ex portiere stesso ha parlato nel suo volume di un primo e secondo tempo, segnato proprio da quella tragica serata.

Amatissimo dai sostenitori juventini per quel suo modo di essere, coraggioso e guascone al tempo stesso, Tacconi ha fatto parte di quella Juventus che vinse tutto nel decennio ’80.

Nato a Perugia il 13 maggio 1957, Tacconi iniziò nello Spoleto prima di passare al settore giovanile dell’Inter, che lo girò in prestito per vari anni allo Spoleto, alla Pro Patria, al Livorno ed alla Sambenedettese, approdando successivamente all’Avellino, in A.

Dopo 3 anni nella massima serie con gli Irpini ed altrettante salvezze, il passaggio alla Juventus di Boniperti e Trapattoni, raccogliendo un’eredità pesantissima, quella di Dino Zoff.

Con i bianconeri, in 9 stagioni, Tacconi vinse tutto, in Italia, in Europa e nel Mondo: 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Uefa ed 1 Coppa Intercontinentale, diventando una delle più grandi bandiere juventine di sempre.

Tacconi, maglia della Juventus (Wikipedia)

La carriera terminò poi con altre 3 annate al Genoa, sempre in A.

Meno fortunato invece, il cammino in Nazionale, chiuso dall’interista Walter Zenga.

Tornando al volume, l’ex portiere bianconero ha parlato di una vita divisa in 2 tempi, con un unico spartiacque, il 23 aprile 2022: il primo, quello di un percorso straordinario che lo ha portato ad essere uno dei più grandi protagonisti in A in un momento in cui il nostro torneo è stato unanimemente giudicato come “Il campionato più bello del mondo”.

Il secondo, iniziato la sera del malore, che lo ha portato seriamente a rischiare la vita, se non fosse stato per il pronto intervento del figlio Andrea che lo accompagnò subito in ospedale, ed un percorso durissimo, lungo e tortuoso, che lo ha riportato però, ad una vita serena.

Significative le parole di introduzione al volume: «Il piano era quello. Invecchiare come sono vissuto, cioè al massimo. Macinando centinaia di migliaia di chilometri, cenando fuori cinque sere su sette, assaggiando vini e degustando whisky torbati. E invece mi sono ammalato. O meglio, sono crollato. Proprio io, che credevo di essere immortale».

©riproduzione riservata

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