
Calcio a 5
Calcio a 5 / Audax 1970 Sant’Angelo, tra storia, presente e prospettive per il futuro
Lunga intervista al presidente di lunga data della storica società senigalliese di serie C1, Tiziano Tarsi.
“Settore giovanile fondamentale per la prima squadra, la serie B è un sogno che prima o poi speriamo di concretizzare”
SENIGALLIA, 18 Gennaio 2023 – Vallesina Tv ha incontrato per una lunga intervista l’attuale presidente dell’Audax 1970 Sant’Angelo Tiziano Tarsi, da anni ormai al vertice della società senigalliese di calcio a 5, nata nel 1970 come formazione di calcio a 11 ma dal 2005 operante nel calcio a 5 sia a livello di prima squadra che di settore giovanile.
Presidente Tarsi, quale è il suo bilancio sul torneo della prima squadra, attualmente non lontana dalla zona play-off nel massimo torneo regionale, la serie C1?
“Partecipiamo ormai da alcuni anni e l’obiettivo è sempre la salvezza da raggiungre prima possibile: ci stiamo riuscendo senza però disdegnare uno sguardo alle zone alte, anche perché alla fine del campionato, spesso, siamo arrivati a pochi punti dai play-off, non raggiunti con qualche rimpianto.
Anche adesso siamo vicini, a un solo punto: a volte basta solo un minimo in più di convinzione nelle grandi doti che hanno i ragazzi per non sciupare il buono che si fa durante una gara.
Sono soddisfatto, siamo in linea con gli obiettivi: questo grazie anche ai ragazzi nati e cresciuti “futsalmente” con l’Audax e per me ciò è punto di orgoglio e prova dell’ottimo lavoro svolto negli anni dai nostri allenatori, preparatori e dirigenti che hanno aiutato i giocatori a crescere ed affermarsi in un campionato cosi importante”.
Senigallia non ha mai avuto una società di calcio a 5 in un torneo nazionale: la B è un obiettivo per il futuro?
“Stiamo pensando a un campionato nazionale con la prima squadra: ritengo che in una città come Senigallia un campionato nazionale sarebbe un bel successo sia per noi che per l’immagine della nostra bella città, ma per fare questo dobbiamo partire da punti certi: tra questi il più importante è un luogo fisso dove svolgere l’attività di tutte le categorie.
Stiamo lavorando per arrivare a ciò e speriamo che a breve vi siano certezze in merito per iniziare seriamente a pianificare una promozione al campionato nazionale di serie B”.
Nello specifico la serie C1 dell’Audax attualmente sta giocando al PalaPanzini, dopo anni al pallone geodetico del Seminario (spesso con una cornice di pubblico assai calorosa ai lati del campo, si veda foto): e in futuro?
“Sono anni che per poter svolgere la nostra attività siamo costretti a spostarci continuamente sia per allenamenti che per partite: dal campo della Cesanella alla palestra dell’Ipsia (purtroppo oggi non disponibile per l’alluvione) fino al palasport di Castelleone di Suasa passando per la palestra Kappao di Trecastelli, il Seminario Vescovile (solo per allenamenti) e il palazzetto dello sport di Senigallia per allenamenti e partite della Serie C1: è una situazione abbastanza dispersiva, troppo itinerante e dispendiosa per questo mi auguro che la struttura del Seminario Vescovile prima o poi (meglio molto prima!!) torni ad essere il luogo dove fare tutta la nostra attività e soprattutto dove accogliere tutti quei ragazzi che vogliono provare nuovi stimoli con un gioco che ai non addetti ai lavori può sembrare il calcio ma è molto diverso per regole e modalità di svolgimento.
Logicamente il PalaPanzini è il top come impianto ma gli spazi disponibili sono minimi in quanto viene occupato da altri sport e non potremmo mai utilizzarlo secondo le nostre necessità: per questo continueremo a dialogare con il Comune e l’amministrazione in modo di arrivare a qualcosa di stabile con il Seminario”.
Il bilancio delle giovanili, invece, quale è?
“Premesso che dal mio punto di vista non può esistere un società sportiva se non basata e fondata sull’attività giovanile (insegnamento, formazione, crescita) e questo è stato sempre il mio fine operativo fin dal primo anno, devo dire che dal settore giovanile abbiamo ricevuto tante soddisfazioni (un terzo posto Juniores nelle finali scudetto, tre titoli regionali Juniores, due Allievi e uno Giovanissimi oltre ad affermazioni in Coppa Marche). Si sono ottenuti questi risultati grazie alla passione, alla disponibilità e al tempo dedicato dai vari allenatori che si sono avvicendati sulle varie panchine ma soprattutto grazie ad Alberto Crivelli che ha seguito più o meno tutti i ragazzi che sono passasti tra le fila giallorosse collaborando con i mister delle varie squadre.
Oggi stiamo disputando 4 campionati giovanili con Under 21, 19, 17 e 15 e a marzo inizierà quello degli Esordienti.
L’obiettivo principale è quello di formare i ragazzi per essere pronti a giocare in prima squadra ma senza disdegnare di cercare affermazioni nei singoli tornei ai quali partecipano. Per fare questo i nostri circa 100 ragazzi tesserati hanno a disposizione allenatori e preparatori dei portieri che con due allenamenti a settimana mettono a punto schemi e modalità di gioco da riproporre in partita.
Per tutto ciò devo ringraziare Emanuele Chiarizia, allenatore Under 21, Lorenzo Purgatori allenatore Under 19 e 17, Marco Braconi, allenatore Under 15 ed Esordienti, Massimo Fabini preparatore dei portieri oltre a Diego Petrolati allenatore della serie C1 e coordinatore per gli altri.
Attualmente (dopo anni di tira e molla causa Covid) tra alti e bassi con le varie squadre stiamo andando molto bene: Under 21 prima in classifica mentre Under 19 e 17 stanno lottando per entrare nel prossimo girone Gold che sinceramente non vedo fuori portata.
Un discorso a parte merita l’Under 15: al suo primo anno, anche se non ha fatto ancora punti, è da applaudire per l’impegno che mette e la passione che dimostra, queste sono le basi giuste per riuscire nel prossimo futuro.
Peccato per la recente sconfitta nella finale di Coppa Marche Under 21 a Pesaro contro il Fabriano: pazienza ma guardo il lato positivo, lo sport è cosi, i grandi risultati si raggiungono anche passando per le sconfitte, che fanno male ma aiutano a crescere”.
Chiudiamo con un bilancio personale.
Dopo tanti anni di presidenza, guardando indietro, quali ricordi tornano subito alla mente?
“Ebbi i primi contatti per creare una squadra già nel 1998, con alcuni amici che poi hanno preferito percorrere strade già tracciate, ma non mi persi d’animo e nella frazione di Sant’Angelo fondammo il gruppo sportivo “Domenico Moroni” che prese parte per un certo periodo ai campionati di Terza Categoria di calcio a 11 fino al 2003, quando con il presidentissimo dell’Audax 1970 Sandro Mantovani si optò per la fusione tra la sua società e la stessa US Domenico Moroni, dando vita così all’Audax 1970 Sant’Angelo.
Nel 2005 nacque la sezione calcio a 5, settore a me sconosciuto, ma grazie all’apporto e all’entusiasmo di Carlo Schiaroli e Alberto Crivelli ebbe inizio questa stupenda avventura del pallone a basso rimbalzo che da allora ininterrottamente è approdata alla stagione 2022/23 attraversando momenti belli, brutti, drammatici (mancata iscrizione ad un campionato di C1) ed esaltanti (vittorie di campionati, di titoli e di riconoscimenti). Tutte queste cose le ho vissute in prima persona senza mai abbattermi né esaltarmi ma cercando il giusto equilibrio, di rispettare gli impegni e di condividere con gli attori di questa disciplina i bei momenti, tenendo per me quelli più spiacevoli.
Dalla mia memoria non si cancellerà mai il salto di categoria al primo anno di esperienza con la promozione diretta dalla D alla C2, la prima volta dell’approdo in C1, l’ineguagliabile partita di semifinale per il titolo italiano della categoria Juniores nel 2010 dopo aver espugnato il campo di Cagliari, il secondo titolo regionale Allievi contro l’invincibile Ascoli Piceno, i titoli Juniores conquistati contro formazioni di levatura superiore e la lista sarebbe ancora lunga.
Di momenti belli ne ho vissuti tanti e con la speranza di riviverne ancora insieme a chi è con me non posso non avere impresso nella mia memoria pure i nomi di quattro ragazzi che hanno dato tanto a questa società (Davide, Marco, Michele e Ambrosone) ma che purtroppo il destino della vita ha strappato alla gioia del futuro e dei loro cari: sono sempre presenti, il loro ricordo è più che mai vivo.
Non voglio prendermi troppi meriti però: io ho solo cercato di non far mancare nulla di ciò che serve, il resto lo ha fatto chi si impegna e crede nella società e in questo sport, sport che ora non cambierei con nessun altro. Forza Audax, sempre”.
©riproduzione riservata
