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SASSOFERRATO GENGA / Sergio Spuri: «Più che retrocessione è stata una punizione»

«La squadra era in crescita e 21 punti a disposizione sono tanti. Rifarei tutto nonostante la beffa conclusiva. Spero di allenare sin dall’inizio del nuovo campionato»

SASSOFERRATO, 19 giugno 2020  – «C’è tanta amarezza per il verdetto, vorrei tramutarla in stimoli al ritorno in panchina».

Spuri Sergio da giocatore

Sergio Spuri, da mercoledì ex allenatore del Sassoferrato Genga, non nasconde la rabbia per la retrocessione assegnata ai biancazzurri, ultimi in Eccellenza al momento dello stop e unica squadra a perdere la categoria nei campionati regionali 2019/20.

«La chiamerei “punizione”, più che retrocessione. Si sarebbero dovute disputare sette partite, c’erano 21 punti in palio e nelle ultime gare ne avevamo recuperati quattro alla penultima. La squadra era in crescita e avrebbe avuto tutte le possibilità di salvarsi. Una decisione senza senso», la definisce Spuri, che non rimpiange la scelta di aver accettato l’incarico in panchina a dicembre, subentrando al dimissionario Simone Ricci.

«Il Sassoferrato Genga ha persone serie in società, ero convinto di poter raggiungere la salvezza. Conoscevo la squadra, aveva una buona base, purtroppo dopo le perdite sul mercato di Lapi e Francioni siamo rimasti per qualche partita con l’organico ridotto, anche a causa di infortuni. Ho lavorato sulla testa dei ragazzi e va dato grande merito a loro di avermi seguito. Il nucleo storico si era reso protagonista di una fantastica cavalcata negli anni precedenti e nelle ultime settimane stavamo raccogliendo i risultati. Quando i fatti ci stavano dando ragione, il campionato si è interrotto. Dentro mi resta un grande cruccio. Non è stato giusto per nessuno, in primis la società che ha fatto sacrifici e investito per salvarsi. Ora il Sassoferrato Genga deve riaprire un nuovo ciclo ed è giusto che ci siamo separati».

Quale futuro per Sergio Spuri?

«Spero di allenare ancora e poter trovare una squadra da guidare dall’inizio della stagione. Mi piace stare in panchina e questa retrocessione assurda mi riempie di stimoli per una rivincita futura. Rifarei tutto quanto ho fatto quest’anno, nonostante la beffa conclusiva, la ritengo una stagione di grande crescita professionale e sportiva».

Luca Ciappelloni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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