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Jesina / Gianfranco Amici affida ai social il suo addio: “Esco di scena dopo aver versato molto per la causa leoncella”

Dopo dieci giorni di silenzio assoluto il dirigente leoncello lascia e dice la sua auspicando che la Jesina sia gestita da ” persone che hanno a cuore la cosa con un vero senso di appartenenza”

JESI, 22 maggio 2024 – Dopo dieci giorni di silenzio, da quel pomeriggio del 12 maggio scorso, quando il triplice fischio finale dell’arbitro della gara Jesina – Montiurano cha sancito la retrocessione in Promozione, Gianfranco Amici ha voluto dire la sua prima di uscire di scena.

Amici analizza ogni cosa e per il futuro, “per programmare ed organizzare al meglio” dice che “occorrono strutture adeguate, possibilità economiche e persone che hanno a cuore la Jesina con un vero senso di appartenenza”.

“Mi sono rivisto il film di questi sei anni e, in particolare, di quest’ultimo” – ha scritto sulla sua pagina facebook“Questa retrocessione mi pesa tanto perché era evitabile, bastava che ognuno per la sua parte avesse svolto il proprio ruolo. Questo concetto vale per tutti, sia all’interno che all’esterno della Jesina Calcio. A livello interno, qualora ognuno avesse “fatto il suo” nel rispettivo ruolo e le decisioni fossero state condivise, probabilmente l’epilogo non sarebbe stato così negativo. Pertanto, essendo mancato il confronto, si è bruciato quanto di buono è stato fatto nel tempo: questo serva di esperienza al Presidente, se è sua intenzione andare avanti. A livello esterno, ritengo ingiustificato il comportamento esagerato di una parte del tifo che si è accanito sistematicamente contro Chiariotti e contro il sottoscritto, procurando danni alla squadra, all’immagine della Jesina e ai tifosi stessi. Durante tutta la stagione siamo stati bersaglio di insulti reiterati ed immotivati; quanto avvenuto, non è stato di aiuto né per i singoli calciatori (sicuramente adeguati alla Categoria, dato che nel girone di andata sono stati fatti 23 punti), né per tutto l’ambiente. Agli sportivi più attenti non saranno sfuggite le “cattive giornate” dei Direttori di gara di volta in volta incontrati: le immagini tv, che ci sono, parlano da sole. Secondo me, bisogna capire che il tempo dei “mecenati” è finito da un pezzo sia nelle Marche (retrocessioni di Ascoli, Recanatese, Fermana, Fano) sia anche nei massimi livelli: bisogna farsene una ragione”. 

L’auspicio che si possa ripartire: “Mi auguro di cuore che la Jesina riparta compatta nell’ambiente, a prescindere da chi ne avrà l’onore e l’onere; auspico che tutte le componenti che ne fanno parte da sempre, remino nella stessa direzione. In questi ultimi giorni, sono state dette tante cose: hanno espresso le loro opinioni degli jesini illustri ed anche qualcun altro che era meglio che tacesse. Per programmare ed organizzare al meglio, occorrono strutture adeguate e possibilità economiche, oltre a persone che hanno a cuore la Jesina, con un vero senso di appartenenza che consenta loro di mettere in secondo piano il proprio interesse: oggi purtroppo questa è una cosa rara”.

La conferma del suo addio: “Esco di scena dopo aver versato alla causa in questi sei anni svariate decine di migliaia di euro (tutti veri!!) e mi porto via due procedimenti (uno penale e uno civile) per aver difeso me stesso e la città di Jesi da un “signore” che crede che tutto gli sia permesso”.

I saluti finali: “Saluto tutti indistintamente: un grande abbraccio a chi è stato compagno di viaggio nel corso di questo lungo periodo e che ha avuto modo di conoscermi bene”.

©riproduzione riservata

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