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Calcio

JESINA CALCIO / CIAMPELLI: “JESI UNA PIAZZA CHE VIVE DI CALCIO, RIPARTIRE CON GRANDI AMBIZIONI”

“Sono felice per i giocatori perché l’obiettivo era che i tifosi fossero orgogliosi dei giocatori che indossavano la maglia per la quale tifano”

JESI, 29 aprile 2019 – Campionato di serie D che domenica prossima vedrà consumarsi l’ultimo turno stagionale prima delle fasi play off e play out.

Nulla di deciso per la promozione in Lega Pro con il Cesena in vantaggio di tre lunghezze sul Matelica. All’undici romagnolo basterà comunque non perdere domenica prossima a Giulianova per festeggiare il salto di categoria.

Per la Jesina i numeri confermano una stagione positiva considerato che ai 19 punti del girone d’andata sono seguiti i 32 del girone di ritorno per un totale di 51 punti in classifica generale frutto di 8 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte in casa e di 4 vittorie 8 pareggi e 6 sconfitte lontano dal Carotti. Le reti realizzate 35, quelle subite 36.

Domenica ultima di campionato in trasferta in casa della Sangiustese.

Mister David Ciampelli tira le somme: “E’ stata un’annata bella, allo stesso tempo difficile e nell’ultima, davanti al nostro pubblico contro il Forlì, volevano chiudere bene con una prestazione che rispecchiasse quello che abbiamo espresso per tutta la stagione. I punti complessivi conquistati sono il frutto del grande lavoro fatto da tutta la squadra, che ringrazio, perché non va dimenticato che molti di loro, a suo tempo, hanno accettato di venire a Jesi quando la Jesina era ancora in Eccellenza. Tutti pensavano alla serie D ma non era certo. I ragazzi per tutto il campionato hanno dato un segnale forte alla città ed ai tifosi. Sono felice per i giocatori perché l’obiettivo era che questi tifosi fossero orgogliosi dei giocatori che indossavano la maglia per la quale tifano”.

 

Il futuro? il mister leoncello lo disegna così: “Ancora, per ciò che mi riguarda, non ne abbiamo parlato. La società è noto sta facendo altro tipo di valutazioni. Da parte mia un grazie doveroso a Gianfranco Amici che mi ha portato a Jesi, fidandosi di me,  dandomi la possibilità di entrare nel mondo della prima squadra sfidando una piazza che aveva le proprie convinzioni. L’obiettivo era quello di far ripartire l’entusiasmo in questa città per quanto riguarda il calcio.  Siamo arrivati ottavi, dobbiamo finire ottavi che è un grande risultato”.

Poi che succederà? Le condizioni di Ciampelli per restare? “Il percorso è stato avviato. Al primo posto non c’è alcun discorso economico. Sono venuto qui perché avevo degli stimoli straordinari e questa città e questa piazza mi davano a pelle qualcosa che altre situazioni non mi davano. Non nego che quando ho deciso di venire poche persone mi hanno incoraggiato dicendo che facevo la cosa giusta; non nego che la mia famiglia mi ha sostenuto a spada tratta. Oggi posso dire che la scelta è stata la migliore che potessi fare. Veramente volevo una piazza così, una piazza che vivesse il calcio in questa maniera. Adesso la Jesina non può ripartire per provare a salvarsi e non può ripartire per provare a stare lì. Bisogna ripartire convinti di poter far bene e meglio. Serve un progetto ambizioso”

Lei ha sempre sostenuto che fare l’allenatore è impegnativo e più che un lavoro. Che cosa si porta dietro? Ha qualche rimpianto? “A livello personale è stata una annata difficile ma formativa. Quando fai settore giovanile o stai in un club di serie B come collaboratore non vivi in prima persona le difficoltà di un calcio che è dilettante solo come format. Mi porto dietro l’esperienza di aver allenato un gruppo di giocatori e di uomini di spessore. L’importante sarà continuare a fare scelte che mi lascino tranquillo con quello che è il mio lavoro. Nessun rimpianto, alla fine se si lavora con nesta e passione tutto torna”.

Evasio Santoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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