Post partita del big match tra Vigor Senigallia e Clementi con i due tecnici. Mariani: “penso solo a raggiungere i 40 punti”
SENIGALLIA, 2 Novembre 2021 – Animi ovviamente contrapposti ma interpretazione della partita convergente da parte dei tecnici Aldo Clementi e Nico Mariani dopo il big match di domenica 31 ottobre tra Vigor Senigallia e Marina.
Il 3-2 dei rossoblù vale l’aggancio in vetta anche se il Marina ha ancora una partita in meno avendo già osservato il turno di riposo.
Per il tecnico di casa Clementi, soddisfazione evidente: “abbiamo disputato un primo tempo davvero autorevole, creando tanto e facendolo sempre con raziocinio, mai con improvvisazione – sottolinea – Purtroppo non riusciamo a concretizzare per quanto produciamo e siamo andati al riposo soltanto sull’1-0: avremmo meritato un vantaggio più ampio che non è arrivato ed a quel punto erano da mettere in conto delle difficoltà nella ripresa, contro un Marina che ha cambiato assetto ed è stato più aggressivo. Avevano vinto 6 partite su 6 e non per caso. Ma il successo è meritato, dopo Fossombrone abbiamo confermato i segnali di crescita. Godiamoci il momento”.
Nico Mariani, senigalliese, ex Senigallia Calcio, artefice di un miracolo che forse miracolo non è visto che il Marina, pur sottovalutato da molti, è in testa da inizio campionato e lo era pure nello scorso al momento dello stop per la pandemia, condivide a distanza sostanzialmente l’analisi: “nel primo tempo non eravamo noi – ammette – e la responsabilità è totalmente mia. Avremmo dovuto scendere in campo più sereni, e invece c’era tensione. La Vigor avrebbe potuto andare al riposo anche con un vantaggio più ampio. Ma nella ripresa si è visto il Marina e ce la siamo giocata fino all’ultimo. Sono orgoglioso del campionato che questa squadra, considerata pochissimo alla vigilia, sta facendo, ma l’obiettivo resta raggiungere i 40 punti e salvarsi prima possibile. Poi si vedrà.
Avrei voluto dedicare un risultato positivo a Oliviero Manoni, grande uomo di calcio scomparso in questi giorni, al quale devo molto”.
Andrea Pongetti
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