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CALCIO DILETTANTI / Ultimo week end d’attesa, necessaria una task force per ripartire
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Il 18 maggio probabile timida ripresa dell’attività con la riapertura dei campi: le società sportive dovranno garantire che tutto sia perfettamente in regola
JESI, 10 maggio 2020 – Mettere una pietra sopra a quanto accaduto e prepararsi in maniera adeguata e pertinente per riprendere l’attività.
Oramai è chiaro che l’emergenza coronavirus porterà ad una riforma dei vari format dei campionati anche tra i dilettanti.
Il calcio infatti è di fronte ad un bivio e la situazione anomala in cui da mesi viviamo potrebbe far maturare la spinta giusta per le riforme oramai non più rinviabili.
L’unica cosa da fare è dichiarare finalmente chiusa la vecchia stagione, e non si capisce proprio perché nessuno abbia avuto non tanto il coraggio ma l’autorevolezza di farlo.
Tutte le altre Federazioni hanno già avviato delle procedure e dei procedimenti annunciando anche provvedimenti ad hoc per le loro società affiliate.
Certo ci son state e ci saranno consensi e critiche; sta di fatto che decidere è più difficile che criticare ma è necessario farlo e farlo in fretta. E’ ovvio che da qualunque parte la si voglia vedere sarà sempre difficile trovare delle disposizioni che accontenti tutti. Specialmente ai piani inferiori.
Le difficoltà alle quali i club minori andranno incontro saranno enormi. Le società sportive dilettantistiche alla fine di ogni stagione riescono si e no a pareggiare i costi di gestione grazie alla raccolta di contributi liberi, feste paesane, sponsorizzazioni.
Con l’emergenza sanitaria questi introiti saranno davvero difficile reperirli.
Poi adottare le misure governative, almeno quelle emanate fino ad oggi, diventerà un tabù. Un esempio banale? Molti club vanno in trasferta con le auto private o i pulmini da 9 posti per limitare i costi. Non si potrà più fare.
Oltre agli spogliatoi dove oltre l’80% non sono idonei o al limite dell’utilizzo. Per non parlare di situazioni dove mentre si gioca il secondo tempo di una partita negli stessi stanzoni utilizzati da chi sta giocando si preparano quelli della partita successiva.
Ci vorranno in molti casi interventi delle Amministrazioni locali sia in investimenti che in risorse umane per garantire la massima sicurezza.
Tuttavia sembra che dal 18 maggio si possa timidamente ripartire. Il Governo con ogni probabilità garantirà misure di sostegno per il rilancio di tutti e di tutte le discipline a qualsiasi livello.
Non sarà proprio lo sport come eravamo abituati a conoscere ma si dovrebbe ripartire rispettando linee guida ben ferree.
Già in precedenza con il DPDC di marzo erano state emanate per tutti – atleti, allenatori, arbitri, dirigenti, massaggiatori, spettatori, addetti ai lavori – alcune norme fondamentali igienico-sanitarie da adottare durante le gare come non sputare per terra e acqua personalizzata per tutti e negli allenamenti per la sicurezza all’interno degli spogliatoi dove disinfettare gli stessi e i servizi igienici dovrà essere costante e continua come quella dei tavoli, panche, panchine, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce.
Insomma, oltre a costruire una squadra, si dovrà anche predisporre una task force per garantire la sicurezza di tutti. Chi ci riuscirà? Basterà il volontariato o la passione di alcuni come fino ad oggi spesso tutti si sono rivolti per abbassare i costi?
(e.s.)
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