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Basket serie B / Aurora Jesi, il successo in gara 1 non ha risolto le tensioni

Una pagina negativa dello sport jesino. L’appello di Lardinelli alla vigilia è sempre valido: “Se società, squadra e pubblico faranno fronte unito, allora potremmo farcela”

JESI, 16 maggio 2022 –  Vittoria dal sapore amaro per l’Aurora basket Jesi con tensione finale, fuori dal Palatriccoli, tra un componente  la rosa della squadra ed alcuni tifosi.

La società al riguardo ha preso posizione tramite il comunicato ufficiale che integralmete riportiano: “L’Aurora Basket esprime il proprio stupore e rammarico per quanto accaduto fuori del Palasport al termine di gara 1 play out con Civitanova. Nonostante il netto successo, che avrebbe dovuto contribuire a dare esclusivo spazio ai festeggiamenti, c’è stato purtroppo un acceso faccia a faccia di una parte del tifo organizzato con un componente della rosa. Trattandosi di un ragazzo che ha sempre dimostrato attaccamento ai colori aurorini, costantemente presente in palestra e capace, in maniera esemplare e con senso di assoluta responsabilità, di gestire gli impegni in prima squadra con quelli dell’intensa attività di settore giovanile tra Under 19 e C Silver riteniamo esagerato e del tutto fuori contesto quanto accaduto. La società tiene a ribadire che ci sono molti modi di aiutare ed essere utile alla squadra e che i fatti accaduti domenica sera vanno in tutt’altra direzione, rischiando di minare la tranquillità e la concentrazione della squadra che è a due vittorie dal raggiungimento dell’obiettivo salvezza. Nell’auspicare un ritrovato clima di distensione ed armonia già a partire da gara 2 in programma mercoledì prossimo, la società rimane convinta che la salvezza è un obiettivo alla portata e va raggiunto remando tutti, dalla società alla squadra e ai tifosi, dalla stessa parte. Comportamenti come quelli di domenica sera vanno in tutt’altra direzione e non fanno sicuramente il bene della squadra”.

In mattinata, tuttavia, alla redazione, era arrivata la seguente riflessione da parte di uno sportivo jesino che, anche qui integralmente, riportiamo: “Ieri a fine partita tra l’Aurora basket e Civitanova, ho assistito ad un’azione punitiva da “branco” contro un giocatore della squadra di casa; proprio da quella tifoseria che dovrebbe incitare e sostenere tutti i componenti della società fino alla fine del campionato e in qualsiasi situazione di difficoltà o superiorità. Usciamo dalla prima partita dei play out con una sonora vittoria ai danni di Civitanova e un + 40 che ci da una carica enorme e ci inorgoglisce tutti. Gli ultimi 6 minuti coach Francioni schiera in campo i ‘piccoli’ di casa: due classe 2003 e perfino un classe 2005. I primi due rifilano 14 punti alla squadra ospite in meno di 4 minuti. E cosa accade all’uscita dagli spogliatoi? Uno dei due diciottenni in questione viene preso dal “branco” e insultato, strattonato e sbeffeggiato sul piazzale del Palazzetto, davanti a tutto l’entourage del Civitanova e numerosi tifosi di casa. Vi chiederete cosa avesse fatto il ragazzo appena maggiorenne? Sembra una serata in Centro Storico con gli amici il sabato precedente, come tutti i suoi coetanei, con rientro alle 2 di notte. Ora viene da pensare tante cose. Non può un ragazzo di 18 anni che gioca in un campionato dilettantistico, senza contratto e senza stipendio, avere una sua vita personale? Chi decide cosa deve fare fuori dal campo di allenamento ed in partita? 4 ore di allenamento al giorno per 7 giorni su 7;  60 partite disputate in un anno su tre campionati diversi; la scuola, la stanchezza, la paura e la disperazione di non farcela, di non riuscire, la pressione degli allenatori, dei dirigenti, dei genitori e adesso ci si mette anche il tifoso? Nessuno gioca per perdere. Nessuno vive in quel modo per disonorare la città e tanto meno chi entra al palazzetto per assistere allo spettacolo e poi torna comodo a casa fino alla prossima”.

Come uscirne? Le parole di Lardinelli alla vigilia sono sempre di monito: “Se società, squadra e pubblico faranno fronte unito, allora potremmo farcela e insieme potremmo poi costruire il  futuro. Lo dobbiamo a noi, all’Aurora basket e sopratutto alla città di Jesi”.

Cosa aggiungere? Sicuramente l’Aurora basket resterà in categoria ma poi sarà necessario capire tante cose prima di ripartire.

(red)

©riproduzione riservata

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