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Jesina / Pistola: «un’emozione grandissima giocare per la squadra della mia città»

L’estremo difensore si racconta dopo l’esordio ufficiale in Campionato dopo quello già avvenuto in Coppa, con uno sguardo rivolto al prossimo impegno con l’Azzurra Colli

JESI, 19 gennaio 2023 – Era necessario tornare a vincere per riassaporare il gusto della vittoria, che mancava ai leoncelli dal 27 novembre scorso, in occasione della gara casalinga col Porto Sant’Elpidio, superato per 2-1.

La Jesina l’ha fatto battendo un Fabriano che non ha regalato niente ai biancorossi, anzi, ha lottato per tutta la gara dimostrando di meritare qualcosa in più dell’attuale posizione in classifica.

Una delle novità, insieme all’esordio casalingo di Lion Giovannini, è stato lo schieramento nell’undici iniziale del giovanissimo portiere leoncello Marco Pistola, Under classe 2004, che si è ben comportato disputando un’ottima gara in cui ha mostrato sicurezza, senza alcuna sbavatura.

Marco, che effetto ti ha fatto esordire da titolare domenica scorsa, in una gara non semplice?

«Avevo giocato già in Coppa, ma l’esordio in campionato è stata tutta un’altra cosa. Giocare per la squadra della mia città, l’unica poi con cui ho iniziato e sono cresciuto, è stata una grande emozione. Con il tifo della nostra curva che ci spingeva poi, è stata davvero una bellissima sensazione. Ringrazio per questo il mister e la società che mi hanno dato fiducia. Domenica è stata una partita molto delicata in cui dovevamo tornare a far punti, e l’abbiam fatto. Il mister mi ha detto di tenermi pronto dalla rifinitura del sabato mattina, ma la decisione del mio schieramento negli undici titolari me l’ha comunicata solo domenica, prima della gara. All’inizio ero un po’ ansioso, ma con l’andare dei minuti mi sono concentrato sulla gara, ed è passato tutto».

Il mister al termine della gara ti ha fatto i complimenti, definendo Pistola un patrimonio della società.

«Sì, ho sentito l’intervista e sono contentissimo per le belle parole che ha avuto nei miei confronti. Per me, che ho militato sono nella Jesina e sono cresciuto esclusivamente con questa maglia, arrivare fino a lì è un po’ un sogno che si è realizzato. Vorrei ringraziare a questo proposito il nostro preparatore dei portieri Andrea Zepponi, figura determinante per la mia crescita, non solo tecnica, ma sopratutto mentale. È riuscito a tirare fuori il meglio di me. Oltre a lui, permettimi di ringraziare anche mio padre, che mi ha seguito sempre sin da piccolissimo in tutte le trasferte, aiutandomi nei momenti difficili, quando non giocavo o nei casi in cui commettevo degli errori».

A che età hai iniziato a giocare con la Jesina?

«Ho iniziato all’età di 8 anni facendo un po’ tutta la trafila, dai Giovanissimi agli Allievi e dalla Juniores, con cui ho militato l’anno scorso, alla prima squadra. Nello scorso torneo avevo anche il ruolo di terzo portiere in prima squadra. La cosa curiosa però, è che appena ho iniziato a giocare, dopo essermi rotto un polso e avendo paura di farmi male nuovamente, ho provato a giocare in altri ruoli, difensore, centrocampista ed attaccante, e solo nell’ultimo anno degli Allievi sono ritornato definitivamente in porta, perché ho capito che la mia vocazione era effettivamente quella».

Ora l’Azzurra Colli, altro impegno in cui occorrerà conquistare altri punti che potrebbero far fare un altro balzo in avanti in classifica alla Jesina.

«La vittoria di domenica ci ha dato fiducia. Abbiamo continuato a lavorare con maggior serenità, sempre concentrati però sulla prossima gara. L’innesto Lion poi ci ha dato magari quel qualcosa in più che a noi mancava, l’abbiamo visto domenica con la giocata che ci ha permesso di vincere la gara. La sua presenza è molto importante anche nello spogliatoio, perché ci dà consigli ed aiuta soprattutto a noi Under, quando magari commettiamo degli errori».

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