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Basket serie B / Pallacanestro Senigallia, passato, presente e futuro: parla Federico Ligi

Il g.m.: “assenza di Santucci pesantissima per esito della stagione, ma fare la B Interregionale non sarà un passo indietro.

Su alcuni aspetti dobbiamo migliorare, ma tra i giovani del vivaio ci sono annate interessanti e il nostro pubblico è uno dei migliori della B”

SENIGALLIA, 1° Giugno 2023 – A pochi giorni dalla fine della stagione regolare che ha visto la Goldengas Senigallia abbandonare la terza serie nazionale (che diventerà B Elite) per ripartire dalla nuova B Interregionale, il general manager biancorosso Federico Ligi risponde a una serie di domande sulla stagione passata e soprattutto su quella futura.

Otto domande otto su cosa va, cosa non va, e cosa potrebbe essere migliorato.

1) Ligi, il campionato ha reso noti ormai quasi tutti i giudizi e la Goldengas non è riuscita ad accedere alla B Elite: secondo la società un verdetto giusto e su cui c’è poco da obiettare o permane il rimpianto da parte dell’ambiente?

“Nello sport il campo è sovrano e pertanto il verdetto finale giusto o meno si deve accettare”.

2) La sfortuna ha sicuramente agito, ma l’impressione è stata quella di una Goldengas che in dei momenti cruciali è comunque mancata, non mettendo sul parquet la rabbia e la coesione che molti quintetti senigalliesi avevano storicamente mostrato in passato: l’assenza di Santucci ha tolto per alcuni mesi circa 20 punti a partita ai biancorossi, ma nelle partite in cui la guardia c’è stata il bilancio vittorie/sconfitte e alcuni limiti sono stati praticamente gli stessi.

Come general manager e come società in generale, col senno di poi, alcune scelte/situazioni avrebbero potuto essere gestite diversamente? 

C’è insomma qualcosa, anche in sede di costruzione del roster, che oggi rifareste diversamente?

“Senigallia da sempre e lo dico essendone stato principale fautore per 13 stagioni compresa quest’ultima, salvo rari casi, è sempre stata costretta a rifare la squadra ogni anno, in parte per volontà ma nella stragrande maggioranza dei casi, per necessità.

Fatta questa premessa, personalmente sono sempre molto autocritico e come ogni anno penso a quelle valutazioni che avrei potuto fare meglio e questa stagione non fa eccezione.

L’assenza di Santucci è stata pesantissima, rimetterlo in campo è stato già un miracolo, la nostra è stata una stagione in cui per necessità abbiamo dovuto cambiare assetto e ricostruire equilibri in più occasioni e chiaramente questa mancanza di continuità è stata la causa di quei momenti di difficoltà, ma dai quali ci siamo sempre ripresi.

A gennaio la nostra stagione avrebbe potuto prendere una piega negativa, invece siamo arrivati undicesimi per due punti dopo essere stati costantemente tra il sesto ed il nono posto”.

Federico Ligi

Federico Ligi

3) La riforma è stata battezzata più volte dalla stampa come inutile: togliere gli under non si comprende quale vantaggio porti in termini di riduzione dei costi e spazio dato ai giovani.

Una riforma senza senso anche per chi la vive da dentro o potrà determinare dei vantaggi al movimento, vantaggi che ad oggi si fa fatica ad intravedere?

“L’ennesima riforma della Federazione come le precedenti non avrà alcun effetto positivo e tra un paio d’anni saranno pronti per la prossima.

Esattamente come successo negli ultimi 20 anni.

E’ l’ultimo tentativo di fare qualcosa per smuovere un mondo con pochissimo seguito mediatico, ormai finito ai margini dell’informazione sportiva e praticamente assente nella Tv pubblica.

Togliendo gli under in B Elite e B Interregionale si salvaguardano i giocatori senior inserendo di nuovo due bacini dove possano costruirsi la propria carriera.

Cosi facendo la speranza della Fip è quella di spingere i club di A e A2 ad investire sui giovani, ma non succederà, almeno in serie A, forse qualche scommessa in più la faranno i club di A2 ma il numero di under di qualità è molto limitato”.

4) Sebbene il livello possa essere comunque competitivo, è indubbio che, finendo nella quarta categoria dalla terza e perdendo almeno 2 dei derby più sentiti (Fabriano, Jesi, quelli in arrivo non hanno lo stesso appeal) questa stagione segni un passo indietro rispetto alla storia recente della Pallacanestro Senigallia.

L’obiettivo, dunque, sarà di provare subito la risalita nella nuova B Elite (magari anche tramite richiesta di ripescaggio) o nell’immediato si penserà più a stabilizzarsi nella categoria, senza particolari ambizioni e dando spazio ai proprio giovani?

“Senigallia la terza serie per merito l’ha giocata 4 stagioni (rifiutando due volte il ripescaggio), i restanti anni li ha giocati nello stesso campionato, la quarta serie, che nel 2015 si è trasformata in terza per soppressione di una categoria (DNA) non perché abbia vinto un campionato.

Riposizionamento fu quello, riposizionamento è questo di oggi.

Quindi nessun passo indietro.

Parlare di derby con Fabriano e Jesi è comprensibile ma sono state avversarie delle ultime 3/4 stagioni, ognuna per ragioni diverse, Ancona è stata un’avversaria storica., così come Civitanova.

Con la società non abbiamo ancora parlato della prossima stagione, di certo sarà molto più difficile e stimolante di quanto si possa credere, derby compresi, in particolare per la presenza di uno straniero e senza l’obbligo di under nel roster”.

5) A proposito di giovani: Senigallia pare fare sempre più fatica a produrne in grado di arrivare in prima squadra e rimanervi a lungo.

Ci sono novità in tal senso, c’è un progetto di rilancio del proprio settore giovanile?

“Terenzi lo scorso anno ha trovato spazio soprattutto alla fine e ha dimostrato di stare bene in campo.

Figueras che lo scorso anno l’ho inserito nei 10 in prima squadra dopo essere stato spedito in serie D a Pesaro, non ha trovato spazio ma è cresciuto.

Entrambi in questa stagione hanno fatto molto bene in C Gold a Jesi.

Oggi il vero problema per avere giovani stabilmente in prima squadra è legato ad un altro aspetto, la volontà di provare a fare il giocatore professionista.

Luca Valle ci sta provando e riuscendo, Terenzi, che avremmo tenuto piu che volentieri, preferisce scegliere un’altra strada ed iscriversi a Medicina.

Quando sono tornato il settore giovanile, causa Covid, contava 170 iscritti: con l’aiuto e l’impegno di tutti in questa stagione siamo arrivati a 230.

Ci sarà qualche novità con l’obiettivo di fare sempre meglio, ci sono alcune annate interessanti, ma non c’è nulla da rilanciare. Ne approfitto per ricordare che il 9 giugno, di fronte alla Rotonda, si terrà la festa di fine anno del settore giovanile, dalle ore 17 alle ore 19″.

6) Capitolo tifosi: con amarezza, si è osservato un certo distacco in questa stagione, dove al PalaPanzini il pubblico si è fatto poco sentire e si è perso un numero insolito di partite.

A nostro avviso serve, anche mediaticamente, un maggior coinvolgimento della piazza e in primo luogo dei propri tesserati, pochissimi quelli che vengono al palasport, nell’ottica di fidelizzare maggiormente giovani e famiglie a una società storica e a una categoria comunque di rilevanza nazionale.

Condivide questa analisi ed eventualmente come tramutarla in realtà?

“Il pubblico va ringraziato sempre, ben sapendo che umore e opinioni sono figlie di vittorie e sconfitte.

Detto questo, girando per tutti i campi del girone, Senigallia ha un pubblico solido, che aumenta (poco) con le vittorie e diminuisce poco con le sconfitte (sempre poche ogni anno).

In giro a parte le due Imola, Rieti, Fabriano e Faenza, abbiamo uno dei seguiti maggiori, tesserati e famiglie compresi.

Chiaramente, sempre nell’ottica di crescere, ci sono alcuni aspetti sui quali possiamo senza dubbio migliorare”.

7) Ci sono all’orizzonte possibili novità societarie (ruoli, sponsor, ecc)?

“La speranza è che ci sia sempre qualche appassionato che voglia avvicinarsi, soprattutto ad una realtà sana come la Pallacanestro Senigallia”.

8) E’ chiaramente ancora prematuro parlare di squadra del prossimo anno, ma c’è la possibilità (o almeno l’intenzione da parte del club) che alcuni componenti dello staff e della squadra di quest’anno, pur in una categoria inferiore, possano rimanere a Senigallia?

“E’ ancora troppo presto per parlarne”.

©riproduzione riservata

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