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Basket serie B / Ciaccafava: “Jesi Academy squadra dei tifosi, merita di essere supportata”

Confermato Paolo Rosati alla comunicazione sportiva e relazioni esterne. Con lui collaborerà Nicolò Pierandrei come social media manager 

JESI, 2 agosto 2022 – La nascita della nuova società Basket Jesi Academy con la conferenza di presentazione che ne è susseguita ha creato nella piazza jesina curiosità in positivo ed in negativo: come tutte le cose nuove.

Un progetto, come è stato presentato, di medio/lungo termine atto a riportare la pallacanestro di Jesi nel posto che più le compete con la promessa di tener fede al glorioso passato dell’Aurora, tanto che sul tavolo dei nuovi dirigenti era stata posta, non a caso, e spiccava imponente la foto della squadra che era salita in serie A1, e con l’intento di riscattare un posto al sole già a partire dal prossimo campionato.

Abbiamo approfondito la questione con uno dei neo proprietari, Daniele Ciaccafava.

Una decisione, quello di intraprendere un nuovo cammino con una società del tutto rinnovata. Cosa ci vuole dire circa l’origine di questa operazione?

”Quando mi sono incontrato con la precedente gestione, abbiamo valutato come poter allestire una squadra che potesse essere competitiva. Inevitabilmente ci siamo trovati a fare i conti con le molte problematiche che aveva la società, già dagli anni passati, sopratutto a livello economico. A quel punto eravamo davanti a un bivio: o si pensava a trovare un modo per poter puntare ad una serie A oppure accontentarsi di una B regionale. E’ una scelta questa, a fronte di un progetto pluriennale, che a mio avviso si sarebbe dovuto fare già molto prima. Per quanto riguarda il silenzio che ne è derivato e che è stato contestato, personalmente già dopo due ore dall’ufficialità della Fip di accettazione il passaggio del titolo, avrei emesso un comunicato. In futuro però, sono certo, ci sarà una comunicazione indubbiamente chiara.”

Daniele Ciaccafava

Durante la conferenza, in risposta a chi le chiedeva spiegazioni sul fatto che non sia diventato unico proprietario ha risposto che “un solo uomo al comando” non funziona. Ci vorrebbe illustrare  meglio questo punto?

“Sono convinto che una società non si può basare solo su una persona. E questo perché la vita è piena di imprevisti, un po’ come se un’azienda ad esempio avesse un unico fornitore. Se a quel fornitore succedesse qualcosa, un intera ditta sarebbe seriamente in difficoltà. Perciò è importante che ci sia più di un punto di riferimento. Non a caso, come prossimo obiettivo, abbiamo quello di allargare la base societaria. Non è solo questione di budget ma proprio per costruire un gruppo di persone, appassionate, che possano sostenere congiuntamente le attività e le ambizioni della nuova società.”

In conferenza ha pronunciato una frase significativa: “Jesi non è solo una maglietta”. Come valuta il basket jesino?

“Preferisco rispondere descrivendo che cosa rappresenti piuttosto questo sport per me, a livello personale. Mi sono sempre sentito più vicino a tal riguardo a Jesi piuttosto che a Pesaro. Tanto che sono stato anche da loro contattato per una eventuale collaborazione, ma io mi sentivo più attaccato a questa città, così ho fatto la mia scelta. La pallacanestro è stata ed è importante, fa parte della mia vita, sono  cresciuto con questo sport e ha contribuito notevolmente  alla mia formazione. Quello che sono oggi, lo devo anche  al basket. Questa operazione, andando nello specifico, è stata dettata da un pezzo di cuore e dalla passione per questo sport. Sulla base di questo concetto, Jesi è stata una conseguenza. Poi conservo anche tanti bei ricordi dei tempi addietro del basket jesino, dalle collaborazioni avute al fatto che l’ho visto evolversi negli anni. Perciò mi piacerebbe essere ricordato come uno tra quelli che hanno contributo a far tornare questa squadra dove meriti di essere.”

Quale la maniera giusta di ripagare la fiducia che le è stata data?

“Lavorando per rispettare gli impegni e non lesinando dal fare di più. Tutto ciò per cercare di costruire non solo un salto di categoria, ma per creare una società che sia in grado di avere una base solita anche per il futuro, per chi verrà dopo di me. Questo penso che sia, se riuscirò, il modo migliore di ripagare la fiducia.”

Per concludere: cosa si sente di dire ai supporters arancioblu, dichiaratamente scettici, per incitarli a sostenere questa nuova avventura?

”È una cosa a cui ho pensato già questo inverno quando andavo a veder le partite e osservavo il PalaTriccoli così vuoto rispetto agli anni addietro. La fiamma che c’era prima credo sia stata smorzata dal rancore da parte della tifoseria verso qualcuno. Quello che mi sento di dire ai tifosi è: una squadra non è composta da una persona. Ricordate sempre: il basket a Jesi è della città e quindi prima di tutto degli jesini. Identificatevi piuttosto nella squadra. È quella la cosa che conta. La squadra è proprietà della città e deve rispondere ai suoi abitanti al di là di chi la gestisce, concentratevi su questo. L’Aurora o Academy, indicativamente dal nome, è patrimonio dei propri cittadini. È la vostra squadra, ragione per cui merita nonostante tutto di essere supportata.”

Paolo Rosati

A conferma delle parole nell’intervista di Daniele Ciaccafava circa una comunicazione chiara ed efficiente all’origine di questo progetto, è arrivata l’ufficialità dell’accordo raggiunto di prosecuzione con l’attuale responsabile della comunicazione dell’Aurora Basket Paolo Rosati.

Rosati, “continuerà ad occuparsi della comunicazione sportiva e delle relazioni esterne avvalendosi della qualificata collaborazione di Nicolò Pierandrei che invece ricoprirà il ruolo di social media manager” riporta il comunicato stampa ufficiale della Basket Jesi Academy.

“Ringrazio la societàla replica di Paolo Rosatiper la fiducia e la stima dimostrata nei miei confronti”.

Valentina Triccoli

©riproduzione riservata

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