I due ex assistenti di Pansa prendono il posto del tecnico esonerato giovedì: domani alle 17 ultima chiamata contro una Nardò coinvolta nella zona playout
FABRIANO, 19 febbraio 2022 – La settimana che ha scosso la Ristopro si conclude con un altro match-salvezza contro la Next Nardò.
Palla a due domani alle 17 al PalaBaldinelli di Osimo (diretta su Lnp Pass), arbitrano Moretti di Marsciano, Ferretti di Nereto e Saraceni di Zola Predosa, i biancoblù dopo l’esonero di Pansa vengono guidati in panchina da Marco Ciarpella e Tommaso Bruno (foto di copertina), che fino a mercoledì erano a fianco del tecnico piemontese.
Senza gli infortunati Thioune e Tommasini e dopo il tracollo nello scontro diretto contro la Stella Azzurra Roma, perso di 29 punti, i cartai sono chiamati a dare un segnale di vita in ottica salvezza.
Nardò è terzultima, a +6 sulla Ristopro, ed è a sua volta reduce da una sconfitta ampia, 83-101 in casa contro l’Eurobasket Roma.
All’andata vinsero i salentini 83-74, nell’altro confronto ufficiale stagionale, a settembre in Supercoppa, fu Fabriano ad imporsi in Puglia.
La Ristopro è tornata ad allenarsi venerdì, ma le attenzioni sono state calamitate dall’addio del coach che a giugno scorso riportò Fabriano in A2 dopo 13 anni.
«Tre anni di un susseguirsi di brividi a ripetizione, in un equilibrio precario a causa del momento storico, vissuti con la follia di chi voleva sognare. Tante grandi gioie. Qualche grande dolore. Una piccola città, un grande amore. Grazie Fabriano», è stato il saluto sui social di Pansa.
Il presidente Di Salvo lo ha omaggiato ringraziandolo «per la passione che hai sempre messo in campo e in tutto quello che hai fatto. Ti auguro pubblicamente tutto il bene di questo mondo, che meriti, di toglierti nuove soddisfazioni, di vivere nuove emozioni, di vivere il bello di questo sport. Cogliendo da questa palla che rimbalza la cosa più bella che possa offrire, conoscere persone vere, creare amicizie sincere. Le stagioni passano, i ricordi restano così come l’affetto e i rapporti tra la gente».
Luca Ciappelloni
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